Tecnica Percutanea sec Isham
TECNICA PERCUTANEA (sec Isham)
Questa tecnica nasce negli anni 90 negli stati uniti e prevede una piccola incisione mediale plantare di circa 1-2mm. Con dei strumenti a motore e controllo scopico con l’intensificatore di brillanza si entra attraverso questa incisione e si fresa l’osso che sporge sul lato media le della testa del 1° metatarso. Si esegue poi con un secondo strumento l’osteotomia in sede del collo del 1° metatarso. Successivamente si esegue una seconda incisione di 1-2mm in sede del 1° spazio intermetatarsale per liberare, alla ceca, i tendini che creano una trazione laterale sulla base della falange prossimale dell’alluce. Una terza incisione sempre di 1-2mm viene poi praticata in sede mediale della base della falange prossimale dove viene inserito nuovamente un strumento motorizzato che crea una seconda osteotomia a cuneo della base del 1° metatarso. L’alluce viene poi ipercorretto manualmente e medicato in ipercorrezione senza l’inserimento di nessun mezzo di sintesi. Il carico viene concesso immediatamente. Tutto richiede circa 15-20min.
I pregi di questa tecnica per il paziente sono simili a quelli descritti in precedenza: 3 piccole cicatrici di 5-6mm in toto, basso livello di dolore, carico è immediato e si possono eseguire entrambi i piedi contemporaneamente. I pregi per il chirurgo e la struttura ospedaliera sono anch’essi simili: un tempo chirurgico ancora più ridotto quindi la possibilità di eseguire più interventi durante la seduta operatoria a costi ancora più ridotti visto che non viene utilizzato alcun mezzo di osteosintesi.
Anche in questo caso i difetti di questa tecnica sono numerosi.
1) I strumenti motorizzati posso facilmente danneggiare la cute visto che le incisioni sono piccole e quindi la pelle e in contatto con l’asta della fresa che ruota ad alta velocità. Questo può creare delle ulcere in sede cutanea che richiedono cure lunghe per rimarginare. Inoltre la fresa può danneggiare la capsula articolare e il nervo proprio sentivo dell’alluce che sta dall’altra parte della capsula.
2) L’osteotomia viene eseguita trasversalmente quindi crea un piano di correzione instabile, impreciso e su due piani dello spazio. La posizione della superficie articolare non può essere valutata per il fatto che non viene fisicamente vista e l’eventuale correzione risulta sempre difficile per l’imprecisione del taglio eseguito indirettamente con la scopia (raggi-x).
3) Nessun mezzo di sintesi viene usato per fissare la testa nella sua nuova sede. Questo è contrario a tutti i principi fondamentali di osteosintesi. Nulla vieta alla testa di ruotare e/o scivolare verso l’alto e verso il basso durante il periodo post operatorio. Questo aumenta notevolmente il rischio di ottenere una posizione finale errata della testa del 1° metatarso con relativa alterata meccanica dell’alluce stesso.
4) Il tempo laterale eseguito alla cieca non garantisce la liberazione delle strutture tendinee che si inseriscono in sede della base della falange prossimale e del sesamoide fibulare quindi aumenta il rischio di recidive nel tempo. Queste strutture si trovano tra l’altro dalla parte plantare del piede quindi si rischia non solo di non liberarli completamente ma di danneggiare altri tessuti connettivi circostanti.
5) Espone poi il paziente ai raggi-x visto che gran parte della tecnica viene eseguita con la guida dell’intensificatore di brillanza.